Anche quest’anno un’altra estate è giunta al suo termine, riportando dei notevoli segnali di ripresa anche sul versante italiano ma non solo. Infatti, secondo i dati riportati dal Confcommercio, sono quasi 30 milioni gli italiani che sono partiti tra giugno e settembre per un viaggio anche più, con un’età compresa tra i 18 e i 74 anni.
Con un totale di quasi 63 milioni di partenze e un volume d’affari di circa 45 miliardi di euro, il 2023 sembra aver riportato un aumento notevole del turismo.
A condurre un’indagine più specifica è l’osservatorio BIT (Borsa Internazionale per il Turismo) dove i turisti registrati nelle strutture ricettive risultano circa 50 milioni, per un totale di circa 207 milioni di pernottamenti, segnalando anche un aumento del 3.6% di stranieri sul suolo italiano.
Se si considera solo il primo mese d’estate, le camere d’albergo prenotate sono aumentate del 26% rispetto al 2021, in particolare nelle città d’arte, ma anche regioni marittime come Sardegna, Puglia e Sicilia hanno avuto un forte incremento.
Nel 2023 è possibile notare che, tra i tradizionali visitatori esteri, si aggiudicano il primo posto i tedeschi, con un aumento del +32% rispetto al 2021 ma non sono mancati anche turisti provenienti direttamente dal Nord Europa, tra cui: Svizzera, Austria, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
Come ogni estate il mare resta sempre una delle mete più scelte in Italia, conquistando il primo posto in graduatoria con il 82.3% delle preferenze, ma, ben oltre le aspettative, l’estate 2023 ha riscontrato un calo le zone montuose, con una percentuale che passa dall’11.6% al 8.5%. Diminuiscono anche gli utenti che scelgono le città d’arte con un decremento dal 5,8% al 2,7%.
Secondo Booking, piattaforma leader per la prenotazione di camere, hotel e appartamenti, le mete che conquistano la vetta per il turismo in Italia sono: al primo posto Roma, che con le sue bellezze artistiche e culturali, la sua cucina e la sua storia, non smette mai di affascinare turisti provenienti da tutto il mondo. Si aggiudica il secondo posto la Riviera Romagnola, famosa per la sua movida, in modo particolare per i più giovani.
A seguire, le mete più adorate da turisti e dagli italiani sono: Gallipoli, Napoli, Taormina, San Teodoro, Ischia, Noto, come località balneari; mentre Firenze, Venezia, Vieste, Milano come città d’arte e cultura.
E’ ben noto a tutti come la pandemia ha cambiato in modo radicale e significativo il turismo per qualsiasi Paese del mondo, compreso l’Italia in modo significativo.
I desideri e i bisogni dei turisti con l’avvento dell’emergenza sanitaria Nazionale si sono mutati notevolmente, portando alla nascita dei significativi cambiamenti nella gestione e nelle modalità di prenotazione di un soggiorno.
Uno dei primi interventi riguarda il settore dell’igiene, in cui viene richiesto alle strutture ospitanti (e non solo) di aumentare i propri standard di pulizia e cura, anche in conformità con ciò che viene richiesto dalle norme sanitarie mondiali.
Tra queste misure, troviamo le più utilizzate come: fornire sempre un dispositivo di gel igienizzante nei dintorni, una pulizia attenta (in particolare nelle aree comuni), il rispetto del distanziamento sociale ecc.
A tal proposito, oltre a questo cambiamento, nasce anche l’esigenza di una flessibilità sulle prenotazioni: infatti una ricerca condotta da Expedia, dichiara che almeno un terzo dei suoi consumatori ricerca un soggiorno compreso di cancellazione gratuita o di un rimborso spese qualora la prenotazione dovesse essere disdetta per motivi legati al Covid.
Nonostante siano ormai passati alcuni anni dall’emergenza Covid, ad oggi molti standard di pulizia e disinfezione sono stati mantenuti, anche in rispetto a quanto richiesto non solo dalle regole vigenti ma anche dai turisti stessi.
L’aumento dei pagamenti digitali, ha fatto sì che i protagonisti del settore alberghiero si siano dotati di sempre più servizi dove non è richiesto un contatto diretto, quali, ad esempio i check-in online o i pagamenti contactless, in modo tale da offrire al cliente un servizio più veloce, pratico, oltre che del tutto sicuro.
Ad oggi è noto a tutti come il cambiamento climatico stia influenzando la vita di tutti i giorni.
Per l’estate 2023 infatti si è sottolineato un notevole calo delle temperature, nelle ultime settimane di maggio e inizio giugno, rispetto all’anno scorso.
A seguire con il mese successivo, Luglio ha riportato in vetta le temperature, dando il via alla stagione calda e le scampagnate al mare in giornata.
Con il cambiamento climatico però si è notato come l’estate in realtà si sia estesa di qualche mese.
E’ possibile infatti osservare tuttora in che modo i mesi estivi si siano prolungati: nelle città del Sud Italia sono ancora presenti turisti e persone del luogo pronte per fare il bagno al mare, con stabilimenti balneari e attrazioni aperte.
Non solo il mare, ma a pari passo si trovano le città d’arte che sono invase da turisti provenienti da tutto il mondo per visitare i monumenti più importanti d’Italia.
Guardando ai prossimi mesi, il rischio è che il settore del turismo risenta sempre di più degli effetti diretti e indiretti del cambiamento climatico: l’innalzamento delle temperature potrebbe influire sull’offerta degli sport invernali nella stagione a venire, dove la neve programmata non può bastare a coprire la mancanza di precipitazioni.
Una domanda che bisognerebbe porsi per riflettere sul fenomeno del cambiamento climatico e sull’estate, potrebbe essere: come influenzerà questo fattore sulle prossime stagioni calde italiane? Ci sarà un aumento di turisti nei mesi “fuori stagioni”, quali maggio, settembre e ottobre, per fuggire dal caldo opprimente dei mesi estivi, come si sta già evidenziando negli ultimi anni? E che ne sarà del turismo invernale?
Ai posteri l’ardua sentenza.